Vitigno autoctono, di origini antiche, si ritiene sia la vecchia Rebula originaria dell’isola di Cefalonia. La Ribolla di Rosazzo era già presente nel 1300, sia in Friuli che nella Repubblica Veneta. La sua elevata acidità consente a questo vino di conservarsi a lungo fresco nel tempo.
La presenza di questo vitigno è documentata a Rosazzo fin dal Medio Evo. A rischio di estinzione, il suo recupero e riscoperta parte proprio da pochi ceppi presenti nei vigneti dell’Abbazia di Rosazzo a partire dagli anni ’70/’80. È un vino particolare, di “stoffa”. Ricco di tannini è particolarmente adatto all’invecchiamento.
Largamente diffuso in Friuli, si esprime al massimo nei Colli Orientali del Friuli. Oggetto di disputa sulle sue reali origini tra viticoltori friulani ed ungheresi, il vino che ne deriva si chiama, dalla vendemmia 2007, solo “Friulano”. È caratteristico in questo vino lo spiccato sentore di mandorla amara.
Il Refosco dal Peduncolo Rosso è menzionato sin da tempi antichissimi come vino di grande rinomanza. I primi documenti ufficiali risalgono al 1300, anche se già i romani lodavano le sue qualità ed in particolare l’intenso e scuro colore delle sue uve. Insieme alla Ribolla Gialla, veniva descritto come vitigno di gran pregio e valore, dal carattere deciso grazie alle note leggermente erbacee, fruttate e minerali.
Vitigno autoctono elegante ed aristocratico, celebre sin dal 1600 presso le corti europee e papali, che ha trovato nelle marne di Rosazzo il suo habitat naturale. Grazie a naturali rese basse, dovute al fenomeno dell’aborto floreale, le uve acquistano un colore giallo oro carico ed un carattere deciso che ricorda il profumo dei fiori di acacia, il miele, la frutta secca.